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L'ANARCHIA E' PARLARE ALL'UMANITA' COME SE FOSSE UNA ORGANIZZAZIONE CRIMINALIZZATA DAL POTERE

 Io credo che Alfredo Cospito sia una persona pericolosissima, e sono convinto di fargli grande onore riconoscendo la sua pericolosità. È una persona pericolosissima perché ha dedicato la vita a contrastare lo Stato e il Capitale, e lo ha fatto con piacere. L’ideale in lui combacia con il gusto per le cose. Adesso si legge che è sottoposto a regime di 41 bis, e qualcuno si accorge che il 41 bis è una misura provvisoria divenuta stabile, fissa, inamovibile e sacrosanta. Non dovrebbe sorprendere nessuno dopo due anni e due mesi continui in cui siamo stati sottoposti a un unico stato di emergenza (in barba ai limiti di legge https://www.iusinitinere.it/la-proroga-dello-stato-demergenza-oltre-il-limite-temporale-previsto-dalla-legge-esiste-un-vulnus-di-tutela-dellordinamento-democratico-40545), eppure è così: si dice, si nota passando e svanisce la consapevolezza. Altrove si legge che è giusto Alfredo paghi per i suoi reati, ma che questa pena è ingiusta, che è tortura e che Cospito rischia di morire. Bene, Alfredo non "rischia" (brutti scemi) ma morirà, si lascerà morire. Il 41 bis era pensato contro le mafie, è vero, contro le organizzazioni criminali, un ostacolo alla comunicazione di affiliati prigionieri con affiliati a piede libero. Alfredo non si riferisce a nessuna organizzazione criminale essendo costituito il suo referente, quello che potrebbe chiamare in causa dalla sua prigionia, non da una organizzazione, tanto meno criminale, ma da tutte le persone che potrebbero pensarla come lui, quelli che non hanno il coraggio di scoprire il piacere che dà ribellarsi. C’è un passo de “La teoria del bloom”, di Tiqqun, si chiama “ognuno è a se stesso il più estraneo”. Leggetelo. Magari riuscirete a capire perché Alfredo è un uomo libero e voi no, Alfredo un uomo realizzato, e voi no. E anche in quale maniera si può essere felici e come mai non vi basterà nulla, nulla che nasca dal sistema per realizzare la vostra felicità. Ma Alfredo si lascerà morire, e pure essendo pensato per contrasto a organizzazioni mafiose il 41 bis ora è applicato a Cospito perché VOI siete i suoi potenziali referenti, la sua paventata organizzazione mafiosa, e in questo risiede la sua pericolosità, la pericolosità di Cospito. Potenzialmente infinita pericolosità, vista l’ampiezza dell’organizzazione alla quale si rivolgerebbe se non impedito dal 41 bis e la facilità (la "capillarità") con la quale ogni elemento dell’organizzazione potrebbe operare. Faccio un esempio: un commesso in un supermercato ascolta Cospito e si accorge che lui, il commesso, fa una vita di merda, ne individua dunque le cause e decide di tirare una coltellata al direttore del suo supermercato che è particolarmente una carogna. (Non tiro in ballo ipotesi a riguardo di colleghi o capoturno carogna per non complicare il pane).Tirare coltellate è reato in Italia, ma se una carogna sfrutta la situazione socio-economica e politica per succhiarti il sangue, è certo che sarà reato ciò che non gli permetterebbe di ciucciare sangue. E allora? Allora qual è il reato di Cospito? Aver colpito a una gamba qualcuno? E chi era quel qualcuno? Perché l’ha fatto? Beh non certo perché era un suo concorrente nel mercato di droga e armi e neanche per questioni di tangenti. E di cosa altro è colpevole? Di aver minato le certezze del corpo armato dello Stato che ti obbliga a tutte le ingiustizie alle quali sa costringerti? Beh sì che è grave. OGGETTIVAMENTE. 

Ma la cosa che vorrei sapere io è come mai, se sono giuste le date, solo adesso ci accorgiamo di Cospito. Come mai adesso l’accanimento su Cospito e tutti questi articoli. Sembra qualcosa di già visto tante volte: è il momento in cui il sistema si sforza per comporre un fronte di lotta, un orizzonte e un corpo oppositivo lì dove non c’è niente. Che venga fuori un movimento pro Cospito, o meglio ancora qualche cane sciolto assecondi la lotta personale di Alfredo e colpisca come lui e in sua solidarietà, e allora ecco: ci sarà modo di dire che esisteva quella organizzazione, e solo questo si dirà.

Però l’organizzazione esiste già. L’abbiamo già detto: l’umanità è quella organizzazione, almeno così è nella prospettiva di Cospito. È tutto così come deve essere. Morirà Cospito in carcere, e a furia di Cospito morti in galera andrà a fuoco la galera. Questa non è una utopia, come l’anarchia non lo è. Questo è ciò a cui lavorano gli anarchici e l’anarchia è parlare all’umanità come se fosse una organizzazione criminalizzata dal potere.

Alfredo Cospito non chiede la grazia ed è persona pericolosissima non perché vuole azzoppare qualcuno, o perché vuole minare le certezze dei guardiani, quanto piuttosto perché sta cercando di vincere la guerra e teoricamente ne ha tutte le possibilità.