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Visualizzazione dei post da ottobre 5, 2017

VERITA' - 1

L’Inferno, ragionavo, doveva essere qualcosa di molto simile a questo: un gran cicaleccio, un gran frastuono. Per produrlo, bastava dare ad ogni singola particella una capacità sonora, la possibilità di generare un minuscolo rumore. Nell’insieme, irraggiungibile per la sintesi, indomabile, doveva apparire come un agghiacciante confusione, una immensità insensata dove ogni voce si perdeva. Ma, al contrario, doveva anche essere una volontà percettiva, una intenzione nell’ascoltatore, ossia il desiderio altrettanto insensato di porre un ordine al caos. Ecco: doveva essere, l’Inferno, l’ottusa caparbietà, la pretesa, di trovare un ordine alla moltitudine. Infatti, il suono, non bastava produrlo. Serviva anche ascoltarlo, riceverlo. In definitiva, dunque, l’Inferno doveva essere non solo un gran cicaleccio, ma anche e soprattutto prestare orecchio con intenzione. Saggio è colui che si accontenta dello spettacolo del mondo, scriveva un secolo fa Pessoa. Il Paradiso, allora, era considerare i