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Visualizzazione dei post da ottobre 11, 2017

TUTTO INTORNO

Tutto intorno, l’universo, girava immenso e vertiginoso. Un abisso. Lo dimenticavo pettinando fronde di olivastro, con le mani. Le piccole olive cadevano nello zaino. Da quell’alto su cui stavo riuscivo a ridere con l’albero. La risata di un grande albero è l’oscillare del ciclope. Nella sua mano gigantesca senti scuotersi il ventre della terra e con esso il tuo. È un solletico profondo. Rinfrancante. Mio figlio, con un cappellino calato sugli occhi, in braccio a mia moglie, sembrava ancora piu’ piccolo e indifeso. Mi coglieva una tenerezza, allo stato primordiale. Lo guardavo e intorno l’universo si faceva ancora più minaccioso. Era lo specchio della mia inadeguatezza. Ma a guardare dietro quello specchio, c’era solo il brivido della vita, la nuda vita, quando scorre e sfugge. Volare non conosce futuro, mente chi ne dice sia un verbo soggetto a coniugazioni distese sul tempo. Dare nomi alle stelle e ai pianeti su nel cielo, era un modo di cadere nell’inganno.