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Quando capii o decisi che il mio tempo sull'isola stava finendo, sentii nell'attuale un dolore coniugabile al futuro. Ossia: non immaginai quanto mi sarebbe mancata la prateria, o la pietra, o la profondità della valle, né temetti di potere smarrire la presenza partendo; trovai invece già quella presenza in me, proprio li' dove mi brucia mancanza e li' dove mi perdo. Avvenne con serenità. Lo si dice di alcune morti.
Andrea, lui, era morto da pochi mesi, per quanto questa frase possa trovare un senso. Me ne diede notizia mia madre, via telefono, e fu durante un pomeriggio immobile, non un alito d'aria a carezzare rami e visi. Ma non è nel ricordo di quel giorno che mi vedo salire alle grotte - l'unico posto da cui si poteva telefonare. Sono io stesso quel percorso di settanta passi tra gli olivastri e la parete di roccia, fluente di giganteschi capperi. Sono una fluente chioma di cappero che mi guarda salire alle grotte, per sempre e da sempre. Ricordo però il modo, neanche il tono ma giusto il modo col quale mia madre mi diede la notizia. Andrea, mio cugino, era morto d'infarto, a 38 anni, improvvisamente di notte.
Non avrei saputo dire che faccia avesse prima di morire. Non avrei saputo isolare un istante in cui avessi pensato a lui negli ultimi venti anni. Scoprii che sapevo l'aspetto che ebbe da bambino. Qualche scena con al centro i suoi occhi, in infanzia, era rimasta con me per tutto il tempo. Il punto è che le immagini di lui mi attraversarono il corpo. Fu come se il vento, assente, si fosse alzato, forte e per un momento, a sollecitare luoghi sensibili dove Andrea si era insospettabilmente nascosto. Porzioni d'aria dove lui era piu' denso.
La pienezza con la quale la vita mi riempie, non l'avrei mai persa, neanche partendo. Anche perché li' mi brucia mancanza e li' mi perdo. Del resto la valle che ci aveva accolti con l'abbondanza al primo anno, al quarto ci indicava la via salutando con pochissime mandorle (ma enormi) e pochi altri frutti saporitissimi. Il corvo raramente ci visitava, la mente di mia moglie era gia' altrove. E dunque?
Dunque andare, andare dove.
Una sera che il bimbo dormiva parlammo, io e mia moglie, e le dissi quanto mi sarebbe mancato quel posto. Ci dicemmo che non era un caso, noi due li' no, non era stato per caso. Era stato amore, ossia: bellezza, quando appare. Avevamo amato, portavamo via un frutto, uno solo, il piu' saporito. Mio figlio, tra di noi addormentato, non dava segno di volere che tacessimo.